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Potatura alberi condominiali e piante: come viene gestita?

potatura alberi condominiali

In un contesto urbano sempre più carente di spazi verdi, non è raro trovare condomini che godono del privilegio di alberi e aiuole all’interno del proprio complesso. Paradossalmente, però, la natura, che dovrebbe ispirare tranquillità e serenità, diventa talvolta fonte di dispute. La gestione del giardinaggio, la disposizione delle piante funzionali al decoro in relazione alle distanze tra questi e i balconi degli appartamenti sono spesso alla base di controversie durante le assemblee condominiali. Pertanto, è fondamentale comprendere le regole che governano gli alberi in condominio per prevenire controversie che potrebbero finire davanti a un giudice. Ecco tutte le norme in materia di abbattimento, distanza, potatura alberi condominiali e ripartizione dei costi tra i vari proprietari.

Potatura alberi condominiali legge e oneri.

Sebbene gli alberi esistenti un condominio contribuiscano a creare un ambiente piacevole e costituiscono parte del decoro architettonico, è fondamentale considerare le responsabilità legate alla manutenzione degli alberi. Se un ramo o un intero albero dovesse cadere, causando danni a un’auto o ferendo un passante, il condominio potrebbe essere ritenuto responsabile per il risarcimento dei danni fisici e morali. Pertanto, è importante effettuare una potatura periodica dei rami, soprattutto durante i mesi invernali quando la neve potrebbe causare danni particolari.

Va notato che le condizioni atmosferiche eccezionali non esonerano il condominio dalla responsabilità per la caduta degli alberi se si poteva prevedere ed evitare l’evento attraverso una manutenzione adeguata.

La gestione degli alberi condominiali e le spese di potatura sollevano quindi questioni importanti legate alla proprietà e alla suddivisione degli oneri, come stabilito dall’articolo 1123 del Codice Civile. Gli alberi presenti in un condominio possono essere di proprietà comune o esclusiva a seconda delle circostanze. Questa distinzione è cruciale per determinare chi debba assumersi la responsabilità e le spese associate alla loro manutenzione.

  • Gli alberi sono considerati di proprietà comune se sono stati presenti sin dalla fondazione del condominio o se il regolamento o gli atti non specificano una proprietà esclusiva, come previsto dall’articolo 1102 del Codice Civile.
  • Al contrario, gli alberi sono considerati di proprietà esclusiva se si trovano nei giardini di proprietà esclusiva o sono stati piantati in aree comuni nell’esercizio legittimo delle facoltà d’uso dei beni comuni per scopi personali, come stabilito dalla legge.
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La caduta delle foglie dagli alberi condominiali non può essere considerata responsabilità del proprietario dell’albero, poiché si tratta di un fenomeno naturale. Tuttavia, se le foglie ostacolano le gronde e i tombini, il vicino può essere tenuto a rimborsare le spese sostenute per la loro rimozione.

alberi condominiali pericolanti
Potatura alberi condominiali e piante pericolanti: oneri e gestione delle spese

Responsabilità e Spese per la Potatura degli Alberi Condominiali

Le spese per la potatura degli alberi condominiali e la manutenzione delle aiuole e delle piante sono suddivise tra tutti i condomini in base alle loro quote di proprietà, a meno che non esista un accordo diverso tra i comproprietari, come previsto dall’articolo 1123, primo comma, del Codice Civile. L’amministratore redige un piano di ripartizione delle spese, che viene sottoposto all’assemblea per l’approvazione.

D’altra parte, per gli alberi di proprietà esclusiva, il legittimo proprietario è responsabile delle spese di manutenzione, indipendentemente dalla loro ubicazione, che sia comune o di proprietà esclusiva, come stabilito dalla legge.

Tuttavia nel caso in cui gli alberi si trovino nel giardino privato di un condomino e contribuiscano a migliorare l’aspetto esteriore dell’edificio, la potatura può essere considerata nell’interesse comune, e quindi le spese potrebbero essere suddivise tra tutti i condomini previa assemblea.

Abbattimento alberi condominiali pericolosi e dei Platani pericolanti:

La rimozione o lo sradicamento degli alberi condominiali  solleva questioni riguardo all’approvazione delle decisioni, come stabilito dall’articolo 1135 del Codice Civile. Si tratta di un processo che richiede l’attenzione dell’assemblea condominiale e la risoluzione di una serie di questioni procedurali. La normativa prevede che le decisioni relative agli alberi condominiali debbano essere approvate con un consenso unanime o con una maggioranza conforme alle norme per le innovazioni, sempre nel rispetto delle leggi locali vigenti.

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In caso di mancata adozione di misure adeguate da parte dell’assemblea del condominio, l’amministratore ha il potere di intervenire in situazioni di urgenza, come previsto dall’articolo 1135, secondo comma, del Codice Civile. Inoltre, ogni condomino ha il diritto di rivolgersi all’autorità giudiziaria per ottenere misure appropriate se necessario. Le spese in questi casi dovrebbero essere equamente suddivise tra i condomini in base alle loro quote di proprietà, a meno che non ci sia un accordo diverso, come previsto dalla legge.

In sintesi, la gestione degli alberi condominiali richiede una corretta interpretazione delle leggi e delle normative vigenti, tenendo conto delle responsabilità e delle spese connesse alla manutenzione. La collaborazione tra condomini e l’adeguata gestione delle decisioni sono essenziali per garantire un ambiente verde, sano e sicuro all’interno del condominio.

Riduzione della Vista a Causa dei Rami degli Alberi

Quando gli alberi sono posizionati troppo vicino all’edificio, possono ostacolare la vista e la luce naturale per chi vive negli appartamenti. In tali situazioni, un condomino può richiedere la rimozione dell’albero a condizione che la pianta si trovi a una distanza inferiore rispetto alle distanze regolamentari.

abbattimento albero condominiale pericolosoAbbattimento alberi condominiali pericolosi e dei Platani pericolanti:

L’abbattimento di alberi condominiali non è una decisione che può essere presa con leggerezza. La legge richiede il consenso unanime dell’assemblea condominiale per procedere all’abbattimento, come stabilito dall’articolo 800 del Codice Civile. Ciò significa che deve ottenere il voto favorevole dei 4/5 dei partecipanti al condominio, rappresentando almeno il 4/5 dei millesimi totali (800/1000). Inoltre, oltre al consenso dell’assemblea, è necessaria anche un’autorizzazione comunale per procedere all’abbattimento degli alberi. Questo aspetto è disciplinato a livello comunale e varia da Comune a Comune. Alcuni Comuni richiedono l’autorizzazione per qualsiasi specie di albero, mentre altri possono escluderla per alcune specie, come ad esempio gli alberi da frutto.

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In generale, gli alberi non possono essere abbattuti a meno che non vi siano valide ragioni, come malattie delle piante o situazioni di pericolo per la sicurezza delle persone o dei beni. Inoltre, se gli alberi sono stati piantati troppo vicino al confine di proprietà, è possibile richiedere l’abbattimento.

Distanza degli Alberi dal Palazzo Condominiale

La distanza tra gli alberi e il palazzo condominiale è un aspetto importante da considerare. Le leggi e i regolamenti comunali o le convenzioni possono stabilire le distanze da rispettare. È fondamentale informarsi presso il Comune e la Camera di Commercio per verificare l’esistenza di regolamenti locali. In assenza di regolamenti locali, le distanze da rispettare sono stabilite dal Codice Civile, che è uniforme in tutto il territorio italiano.

Le distanze variano in base al tipo di pianta:

  • Per gli alberi ad alto fusto, come pini, cipressi e noci, la distanza minima dal confine è di tre metri.
  • Per gli alberi di non alto fusto, il cui fogliame si estende a un’altezza inferiore a tre metri, la distanza minima è di un metro e mezzo.
  • Per viti, arbusti, siepi e piante da frutta con un’altezza massima di due metri e mezzo, la distanza minima è di 50 centimetri. Tuttavia, per le siepi di ontano, castagno o altre piante simili che vengono periodicamente recise vicino al ceppo, la distanza minima è di un metro (due metri per le robinie).

È importante notare che la distanza va calcolata al momento della messa a dimora e si misura dalla linea del confine alla base esterna del tronco dell’albero o al luogo in cui è stata effettuata la semina.

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